
Il pane, un antico tesoro dal valore inestimabile
Quello di Monte S. Angelo è protagonista non solo in Italiaarticolo di Enza Moscaritolo
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Gargano in tavola 18/11/2007 14:51
Tra le tipicità della gastronomia garganica un posto d’onore spetta senza ombra di dubbio al pane, con la sua storia millenaria, le sue innumerevoli forme e i suoi sapori straordinari. Un posto d’onore spetta certamente al pane di Monte S. Angelo: davvero questo pane non ha eguali, lo potrete riconoscere dal profumo inconfondibile che si effonde dalle panetterie. La crosta è morbida e croccante, l’interno soffice e compatto. Anticamente le pagnotte venivano agganciate e appese fuori dalle botteghe: si parla di forme molto grandi, del peso di 5 o 6 chili, e dal diametro di 70-80 centimetri. Una delle peculiarità di questo pane è quella di conservare intatta la sua fragranza anche qualche giorno dopo: è l’ideale, infatti, per bruschette o anche da solo, con un filo d’olio, preferibilmente extravergine d’oliva, rigorosamente garganico. Provatelo per un gustoso e fresco piatto di pane e pomodoro oppure per il pancotto. Ne resterete conquistati.
La sua fama ha travalicato i confini territoriali ed è ampiamente apprezzato in tutta Italia, ma non solo. Inoltre, è stato al centro di convegni e approfondimenti per il valore storico, le implicazioni e i profondi significati di natura antropologica e sociologica che questo alimento base per la nostra dieta riveste oggi, come in passato. Accanto al pane, non si possono dimenticare le deliziose ostie ripiene, dolce tipico montanaro a base di sottilissime ostie, mandorle e miele. E poi numerosi prodotti da forno come taralli dolci, scaldatelli e altre gustose bontà che hanno reso celebre il centro garganico.
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