
Immagini del Parco Nazionale del Gargano
Sulle orme di illustri escursionisti come Martelli...articolo di Nello Biscotti
-
21/08/2013 12:06
Apulia Slow Coast... » -
15/10/2012 13:22
Hospitality Social Awards 20... » -
12/09/2012 11:30
Blog Up... » -
30/08/2012 13:22
Scoprire la vera anima di un... » -
30/07/2012 07:45
Un’estate che risveglia il c... » -
28/03/2012 13:41
Il fascino della liturgia un... » -
22/11/2011 19:13
Un Novembre che non ti aspet... »
Turismo 13/11/2007 16:25
Una macchina fotografica può essere oggi il mezzo più idoneo per suggellare immagini di fiori, uccelli, paesaggi. E anche questo un modo per ricalcare le orme di illustri escursionisti come Martelli (1893), fondatore di quello che diventerà uno degli Erbari più importanti del mondo: l’Erbario Centrale di Firenze (molte delle piante collezionate sono state raccolte nel Gargano). La caccia fotografica porta a pensare a luoghi selvaggi e solitari: il Gargano in tal senso è stato anche questo; fino agli anni sessanta la mancanza di strade, rendeva veramente difficoltosa e non priva di pericoli una visita di studio. Oggi le strade non mancano, come non mancano ancora le opportunità di fotografare e disegnare orchidee già sui bordi delle strade.
In tale senso è già sufficiente percorrere il tratto di strada Foresta Umbra-Monte S. Angelo o Cagnano Varano-San Giovanni Rotondo. Se poi non ci si accontenta di “caccia facile”, come quella di fotografare piante, si può passare a qualcosa di più complesso che però richiede tanta pazienza e lunghe attese. Nelle steppe intorno a Manfredonia qualcuno potrà avere opportunità di fotografare la rara Gallina prataiola; sulle rupi tra Pulsano e Ruggiano si potranno fare bottini di immagini di poiane che scrutano minacciose la piana di Manfredonia. Con un po’ di fortuna in marzo o aprile si potrà fotografare un airone cinerino già nella piccola palude di Sfinale a Peschici.
Se poi ancora più forte è la pazienza, soprattutto quella di mettere in conto giorni e giorni di attese, nascosti e mimetizzati nel bosco, allora si può mirare a “catturare” qualche immagine del raro (già a vedersi) Capriolo garganico. Riuscire a fotografarlo sarà un’impresa difficilissima; una fotografia di un esemplare di questa specie sarebbe qualcosa di più di un bottino.
Questo articolo è stato letto 9153 volte.
Commenti (0) |
Sono d'accordo
Leggi gli altri articoli dello stesso autore