
Carpino: le radici di una terra
Frasca, fanoia e olio novello riscaldano il Garganoarticolo di Pina D'Errico
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Eventi 29/11/2011 19:45
Rami d’ulivo che ardono nei borghi, l’atmosfera che si riscalda impregnandosi di odori inebrianti, i palati che si esaltano e il tempo che sembra essersi fermato a tanti secoli fa. Carpino. È la storia che si ripete: un evento carico di significati cristiani alla vigilia dell’Immacolata, il giorno prescelto per l’antico rito di purificazione e raccoglimento.E’ la notte della “Frasca, fanoia e olio novello” che il 7 dicembre giunge alla sua tredicesima edizione. È la notte di un paese che ritorna alle sue radici e dimostra ancora una volta di saper conservare intatte le sue tradizioni. Ed è così che fa indossare il vestito migliore al suo olio novello, simbolo per eccellenza di purezza e di prosperità, figlio di questa terra e frutto di un intero anno di lavoro.
Turisti, visitatori, appassionati e gente di passaggio lo vedranno protagonista tra i vivi falò che animeranno i vicoli mentre si sposa con il fedele panale arrostito (u' cavdedd) o con la primitiva cottura delle patate o con le olive cotte sotto la cenere o con le tipiche fave carpinesi.
La città dell’olio si trasforma in un vero laboratorio culturale a cielo aperto, il tutto col sottofondo degli antichi canti rituali femminili e dei travolgenti balli della tradizione musicale carpinese. Quest’anno in particolare le musiche si coloreranno dei suoni dei Tamburi a cornice che con i loro sonagli invaderanno il Palazzo Barone "Centro culturale A.Sacco".
A Carpino il 7 dicembre si coltiva la memoria, la conoscenza e l’esperienza per esprimere il legame indissolubile fra terra, tradizione e cultura: quasi a voler dire che i frutti di questo territorio non possono vivere l’uno senza l’altro.
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